Tolti i guanti, restano i baffi. Astutillo Malgioglio, fisico robusto e sguardo tranquillo, siede in prima fila e ascolta il presidente Sauro Pellerucci motivare la scelta del premio: "Già negli anni '80 operava per lenire problematiche che ancora non erano ben comprese o accettate dalla società dell'epoca. Aveva aperto a Piacenza, città in cui abitava, una palestra per la rieducazione motoria dei bambini cerebrolesi. Da allora il suo impegno è aumentato e proseguito nel silenzio".
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Nella foto: Sauro Pellerucci e Astutillo Malgioglio